Turismo, condizioni al limite dello sfruttamento, serve un Patto per il lavoro
Un Patto per il lavoro nel turismo è l’obiettivo della Filcams Cgil regionale che domani, nell’ambito della campagna “Mettiamo il turismo sottosopra”, chiama al confronto, in un dibattito a Olbia, la Regione, le associazioni delle imprese, l’ispettorato del Lavoro e il mondo della formazione.
L’appuntamento è a partire dalle 10 all’hotel Luna Lughente. All’iniziativa dal titolo “Criticità, sviluppo e prospettive del lavoro nel settore turistico”, coordinata dal giornalista Guido Piga, oltre alle segretarie Filcams regionale e nazionale Nella Milazzo e Monja Caiolo e al segretario Cgil Sardegna Fausto Durante, partecipano: Gianni Chessa e Ada Lai, assessori regionali al Turismo e al Lavoro, Paolo Manca, vicepresidente nazionale e presidente regionale Federalberghi, Massimiliano Mura della Direzione regionale dell’Ispettorato del Lavoro, Bruno Sanna, referente della Rete nazionale Istituti alberghieri. Nel corso della mattinata, gli interventi di lavoratrici e lavoratori e degli studenti dell’Udu Sassari e dell’Istituto professionale Servizi e Ristorazione di Arzachena.
Il dibattito rappresenta un momento di sintesi regionale organizzato nel quadro della più ampia campagna che dal dal 16 giugno fino al 5 ottobre vede impegnati i delegati Filcams Cgil in tutte le località turistiche della Sardegna, nei centri e nelle spiagge, per sensibilizzare l’opinione pubblica e informare i lavoratori sui diritti e sulle norme contrattuali, il rispetto dei turni di riposo, il corretto inquadramento, gli straordinari e le maggiorazioni per il lavoro festivo, domenicale e notturno.
Retribuzioni basse, finti contratti part-time con orari effettivi anche di sessanta ore a settimana e forme di lavoro nero e grigio che nascondono illeciti e abusi spesso subiti pur di lavorare: ecco qualche esempio di quanto accade nel settore turistico: “I lavoratori e le lavoratrici stagionali sono esposti a ricatti e condizioni di lavoro al limite dello sfruttamento – ha detto Nella Milazzo – è urgente avviare un profondo cambiamento, superare un modello occupazionale ormai insostenibile e rimettere al centro il lavoro e i lavoratori, la qualità e la sostenibilità delle condizioni di chi opera a vario livello nella filiera turistica”.
Dalla necessità di imprimere un cambiamento nasce l’idea del Patto per il lavoro, che mira a migliorare le condizioni di lavoro e contrastare, insieme a tutti i soggetti che a vario titolo sono impegnati nel settore, la diffusione di fenomeni come il nero e lo sfruttamento registrati anche di recente in una indagine dell’Ispettorato del lavoro nazionale, secondo la quale le attività di alloggio e ristorazione si distinguono per il più alto tasso di irregolarità, il 76%, percentuale che nel Sud arriva persino al 95.