Il Durc? Non è necessario. Blitz dei 5 Stelle in Parlamento. I sindacati degli edili si mobilitano
I 5 Stelle propongono di cancellare l’articolo del decreto Rilancio che garantisce la legalità delle imprese nella partecipazione ai bandi pubblici, l’emendamento viene approvato a maggioranza: è quanto accaduto ieri in Commissione Bilancio alla Camera, “un atto gravissimo a danno dei lavoratori e delle imprese corrette” secondo Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil regionali, che oggi scrivono una lettera ai parlamentari sardi affinché intervengano con urgenza.
La Commissione Bilancio ha cancellato il comma 1 dell’articolo 81 – oggetto di un’intesa raggiunta ad aprile con i ministri del Lavoro Catalfo, e delle Infrastrutture De Micheli – che prevedeva il limite massimo del 15 giugno per la proroga della validità del Durc. “La sua cancellazione – scrivono i segretari regionali Erika Collu (Fillea), Vincenzo Sanna (Filca) e Marco Foddai (Feneal) – pone un evidente problema di legalità perché consente alle imprese irregolari di partecipare ai bandi pubblici sostanziati da ingenti risorse che il governo sta mettendo a disposizione con il decreto Rilancio”.
Il Durc attesta il corretto versamento dei contributi Inps, Inail e gli accantonamenti in Cassa edile (ferie, permessi, ratei di tredicesima), e rappresenta un presidio di legalità teso anche a neutralizzare fenomeni di dumping e sleale concorrenza fra imprese. “Abbiamo quindi assistito ieri a un inaccettabile colpo di spugna contro i diritti dei lavoratori e a un regalo per caporali e imprese scorrette, a danno delle imprese sane che andrebbero invece protette”. Un’impresa edile risulterebbe regolare in virtù di un Durc valido a ottobre 2019, nel frattempo, anche se da quella data non avesse versato alcun contributo, potrebbe comunque beneficiare di incentivi e partecipare agli appalti pubblici, al pari di chi invece fa impresa seriamente pagando i lavoratori e rispettando leggi e contratti. “Nei fatti, è un via libera all’illegalità, altro che lotta al lavoro nero e alle mafie.
Fillea, Filca e Feneal sottolineano che “la semplificazione non significa deregolamentazione, tanto più in un settore così a rischio di illegalità e infiltrazioni della criminalità come quello delle Costruzioni, e a maggior ragione in una fase straordinaria come quella che stiamo attraversando, che richiede semmai più trasparenza e legalità per l’ingente mole di risorse pubbliche a disposizione”.
Per tutte queste ragioni, a livello nazionale Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil stanno chiedendo al Governo di rispettare gli impegni presi e a livello regionale i segretari di categoria si rivolgono ai parlamentari sardi affinché intervengano per porre rimedio alla sciagurata scelta appena compiuta. “In caso contrario – avvertono i sindacati – faremo sentire la nostra protesta in tutte le sedi e nelle piazze”.