Schiaffo della Glencore, linea zinco chiusa da lunedì: “Non può restare impunita, Governo sanzioni e trovi nuovo investitore”
“Lo schiaffo della Glencore ai lavoratori, alla Regione e al Governo non può restare impunito, dalla forza della risposta che arriverà dalle istituzioni si misurerà la loro coerenza rispetto agli impegni presi anche nell’ultimo incontro a Roma e in vista del sopralluogo dei tecnici ministeriali oggi nello stabilimento”: così il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante commenta la comunicazione arrivata proprio stamattina alle rsu, ovvero che lunedì 23 chiuderà completamente e in anticipo la linea zinco. “La multinazionale, prima ancora della visita tecnica programmata per capire come rilanciare lo stabilimento, in spregio a un intero territorio, a una regione e al paese nei quali ha fatto profitti per decenni, ne certifica la fine, pensando di potersene andare lasciando macerie e senza pagare pegno. Così facendo la Glencore dimostra la totale assenza di senso di responsabilità sociale”.
Per la Cgil regionale le istituzioni a ogni livello, il Governo nazionale prima di tutto, hanno gli strumenti per sanzionare severamente la multinazionale e non possono più rimandare l’esercizio di un ruolo forte che fino a qui non è stato evidentemente esercitato fino in fondo: “Occorre dimostrare con i fatti alla Glencore che quelle produzioni strategiche possono sopravvivere con un nuovo investitore e che, in ogni caso, la multinazionale deve saldare ogni ipotetico ed eventuale debito, di qualsiasi natura, abbia sul territorio, e che, in assenza di queste condizioni, non c’è alcuna disponibilità a discutere di altri progetti”. Le produzioni che Glencore vuole realizzare altrove in Europa ma non più in Sardegna, sono di grande importanza per l’industria e l’economia italiana. Spetta innanzitutto al Governo far sì che questo importante patrimonio di professionalità e di capacità industriale rimanga nell’Isola.