Crisi industriale nel Sulcis, Cgil, Cisl e Uil alla Regione: “Indispensabile e urgente definire una strategia per affrontare la transizione”
Un tavolo di confronto territoriale sulla crisi industriale del Sulcis Iglesiente coordinato dalla Regione con il coinvolgimento del governo nazionale e delle multinazionali impegnate nel sito. Un tavolo quindi che segni una discontinuità rispetto alla mera discussione sull’erogazione di ammortizzatori e conduca a sintesi positiva le vertenze aperte, tracciando la prospettiva di rilancio, con impegni chiari e tempi certi: è la richiesta di Cgil, Cisl e Uil regionali e territoriali che, insieme alle categorie dei chimici e dei metalmeccanici e in presenza dei sindaci, oggi hanno partecipato al confronto convocato a seguito di sollecitazioni da più parti pervenute, dal presidente della Regione.
Cgil, Cisl e Uil rivendicano chiarezza, certezze e coerenza negli impegni che debbono assumere tutti i soggetti, chiedendo un confronto che abbia l’obiettivo di tracciare indirizzi precisi di politica industriale ed energetica, definendo un progetto di futuro del territorio, con una chiara idea di transizione e di sviluppo. Occorre uscire dalla logica degli ammortizzatori sociali per approdare al lavoro, l’opposto per i sindacati non è più accettabile.
Quello invocato dalle organizzazioni sindacali è anche un cambio di metodo, per utilizzare risorse e strumenti presenti e utili ad affrontare sia l’emergenza attuale che la fase di transizione, occorre però avere un’idea chiara di quale prospettiva si vuole costruire. Serve, quindi, un confronto aperto e serve valorizzare il dialogo e la condivisione. Allo stato attuale le parti sociali non sono state messe nelle condizioni nemmeno di conoscere gli importanti progetti legati alle risorse del Jtf che la Regione ha annunciato, né tantomeno attivare il previsto confronto partenariale. Su questo ultimo tema, in apertura del suo intervento, il presidente della Regione ha preso l’impegno di convocare a breve i sindacati.
Occorrono decisioni a stretto giro, perché ci sono scadenze imminenti che non possono essere trascurate, quelle legate alle prospettive della Sider Alloys ad esempio, e quelle relative alla copertura degli ammortizzatori sociali che a scaglioni interesseranno nei prossimi mesi oltre mille lavoratori. E ancora, ci sono le scelte da compiere per garantire il futuro dell’occupazione in vista della chiusura della centrale dell’Enel (dalla quale si deve pretendere un piano alternativo), delle riconversioni da attivare, per le quali occorrerà anche affrontare il tema energetico nel suo insieme, così strettamente legato alle prospettive di aziende come Portovesme srl, Eurallumina ed altre ancora.
Sulle questioni energetiche i sindacati hanno chiesto al presidente della Regione un chiarimento per capire meglio cosa stia trattando nel confronto aperto con il governo, le prospettive del piano di metanizzazione, compresa la questione della dorsale (per i sindacati è fondamentale che si realizzi), conoscere anche quale posizione nel dettaglio abbia la Regione sul decreto sulle aree idonee per le rinnovabili ed in ultima istanza quale assetto intende promuovere per il necessario aggiornamento della stesura attuale.