Dalla Sardegna a Roma 1600 in viaggio verso La Via Maestra
Sarà molto ampia la partecipazione della Sardegna alla manifestazione organizzata dalla Cgil nazionale insieme a oltre cento associazioni domani pomeriggio a Roma. Partiranno in 1600 dai tre aeroporti dell’Isola e stasera in nave dai porti di Olbia (alle 22.30) e Cagliari (alle 20) per riaffermare – insieme alla marea di persone che da tutta Italia affluirà in piazza San Giovanni – i valori della Costituzione, unica via maestra per uscire dalla crisi economica, dalla precarietà, dalle povertà crescenti e per riaffermare i diritti all’istruzione, a un fisco equo, a una seria politica industriale, a una sanità pubblica universale.
La preparazione della manifestazione è entrata nel vivo già da settembre, con iniziative pubbliche e centinaia di assemblee che si sono svolte in tutti i luoghi di lavoro per la consultazione straordinaria sulla piattaforma stilata dalla Cgil nazionale. In sintesi sono sette i punti programmatici condivisi insieme alla rete di associazioni che a livello nazionale e territoriale hanno scelto di affiancare la Cgil nella mobilitazione: lavoro, fisco, giovani, pensioni, stato sociale, politiche industriali, pace e Costituzione.
“Siamo andati a parlare con le lavoratrici e i lavoratori, pensionati e pensionate, studentesse e studenti per conoscere il loro punto di vista, i problemi della quotidianità, le ansie e le preoccupazioni, le aspettative per migliorare la loro condizione”, ha detto il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante spiegando che il sindacato ricerca il confronto e il dialogo e la sua linfa è l’ascolto e l’elaborazione di proposte per costruire un futuro più solido, la condivisione di battaglie comuni a migliaia di lavoratori e lavoratrici, per far valere le loro istanze attraverso la forza della rappresentanza collettiva.
Così a Roma la Cgil porterà le istanze della Sardegna e, insieme alle rivendicazioni per uscire dalla situazione di crisi economica e sociale, la protesta per le scelte del governo attuale, che non risolvono nessuno dei problemi del Paese. Le politiche inique sul fisco, l’inerzia nell’affrontare l’inflazione sempre più pressante, la crescente precarizzazione del lavoro, il disastro della sanità pubblica, i tagli alla scuola, il dirottamento delle risorse del Pnrr dal Sud al Nord, l’incapacità di attuare politiche economiche e industriali che restituiscano una speranza al mondo del lavoro, alle famiglie, ai giovani, ai pensionati.
“A dispetto della propaganda del governo Meloni – spiega Durante – i numeri sono chiari e parlano di un Paese in affanno, sul lavoro ad esempio, crescono solo i contratti precari, magari di poche ore, con stipendi bassi che non consentono di vivere dignitosamente”. La situazione è emersa nelle centinaia di assemblee svolte per dar voce a chi ogni giorno fa i conti con la realtà che chi governa non vuole affrontare: è questa la ragione per cui la Cgil reagisce con un progetto collettivo, portando quella voce nella piazza di Roma. L’auspicio è che finalmente venga ascoltata.