CRS4 e IGEA: “Storie diverse ma stessa gestione arrogante”. E la Regione? Non interviene
“L’arroganza degli amministratori di società pubbliche come Crs4 e Igea non può essere tollerata ed è inaccettabile che la Regione non eserciti il suo ruolo fino in fondo, anche quando vengono portate avanti azioni che trasgrediscono esplicitamente precise direttive degli assessorati competenti”: la denuncia è della Cgil Sardegna insieme alla Camera del Lavoro Metropolitana di Cagliari, impegnate nelle vertenze che coinvolgono da mesi il Centro regionale di ricerca e, negli ultimi tempi, anche la società di bonifiche che opera, si legge nel sito dedicato, “nell’ambito dei piani e delle linee di indirizzo provenienti dal suo unico azionista, la Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato dell’Industria”. Stesso discorso per il Crs4, controllato dall’Agenzia regionale Sardegna ricerche, con assessorato di riferimento quello alla Programmazione.
Storie diverse ma stessa gestione padronale, atteggiamenti arroganti e decisioni verticistiche che rischiano di compromettere l’operato delle società. “Realtà strategiche per la Sardegna abbandonate alle intemperanze di amministratori unici totalmente fuori controllo e incapaci di relazionarsi con le parti sociali”, denunciano Fausto Durante e Simona Fanzecco, segretari della Cgil regionale e di Cagliari. L’ultimo atto è quello dell’amministratore di Igea che stamattina ha disposto la chiusura dei cancelli della Laveria di Assemini impedendo l’ingresso al lavoro ai minatori di Silius che da lunedì, secondo le direttive dell’assessorato all’Industria, stavano regolarmente operando nel sito.
Sul fronte Crs4 invece, prosegue il forte disagio dei dipendenti per la gestione autoritaria dell’amministratore unico: “Con la sua organizzazione verticistica rischia di compromettere le prospettive di un Centro che per la sua natura statutaria richiede eccellenza assoluta nell’ottenimento di progetti e commesse competitive nel campo della ricerca e sviluppo”. Per ascoltare le ragioni dei lavoratori e trovare adeguate soluzioni il sindacato ha chiesto un incontro all’assessorato competente ma, nonostante lo sciopero con presidio e la garanzia di una convocazione, a distanza di oltre un mese non c’è stato alcun riscontro”.
Per queste ragioni la Cgil sollecita con forza la Regione a un confronto che possa dirimere le questioni aperte esercitando il ruolo che le è proprio nel definire gli indirizzi sul futuro di realtà strategiche per l’Isola, nel rispetto della dialettica fra le parti.