Porto Torres, sciopero dell’area industriale. Cgil, Cisl e Uil scrivono a Conte
A un mese dall’analisi sullo stallo dell’area industriale di Porto Torres, Cgil Cisl e Uil hanno proclamato lo sciopero di tutti i lavoratori, diretti e degli appalti, per dire che è il momento di cambiare rotta, prima che sia troppo tardi. Il 22 ottobre è la giornata di mobilitazione ai cancelli dello stabilimento di chimica verde, da lì un corteo ha raggiunto la Prefettura di Sassari, per richiamare l’attenzione del Prefetto e, quindi, del Governo nazionale.
Secondo Cgil, Cisl e Uil “la ripresa del territorio può avvenire solo attraverso il rilancio del settore industriale, oltre che con investimenti pubblici in scuola, sanità e infrastrutture”. Per questa ragione le segreterie confederali, unitamente alle Federazioni di Categoria dei Chimici,
Metalmeccanici, Elettrici, Edili, Servizi e Trasporti, hanno deciso di indire la mobilitazione e riportare il lavoro al centro del dibattito politico.
In mattinata i segretari generali Francesca Nurra (Cgil), Pier Luigi Ledda (Cisl) e Giuseppe Maccioccu (Uil), hanno consegnato una lettera per il premier Conte alla Prefetta Maria Luisa D’Alessandro. Fra le richieste, un tavolo nazionale con Eni e il rispetto del protocollo sulla chimica verde stilato nel 2011.