Case popolari, i sindacati chiedono la sospensione degli affitti
Un intervento urgente, sulla scia di quelli già definiti in altre regioni, per sospendere gli affitti delle case popolari: è quanto chiedono i sindacati degli inquilini Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil in una lettera al presidente della Regione, all’assessore regionale ai Lavori Pubblici Frongia, al Commissario Area e ai Comuni della Sardegna.
“In questo momento di grave emergenza da Covid19 – hanno scritto Marco Cuccu (Sunia), Marco Foddai (Sicet) e Timoteo Baralla (Uniat) – non possiamo dimenticare le tante famiglie assegnatarie di alloggi popolari proprio in conseguenza di una condizione di disagio e precarietà che in questa fase rischia di peggiorare ulteriormente”. Da qui la richiesta urgente di una specifica disposizione da parte dei vertici regionali di Area che, secondo i sindacati degli inquilini, dovrebbero sospendere immediatamente il pagamento dei canoni di locazione per tutto il periodo interessato dalle restrizioni ministeriali”. La sospensione è necessaria, in primo luogo, per venire incontro alle difficoltà delle fasce più deboli della popolazione pesantemente colpite dalla riduzione dei redditi che interessa migliaia di lavoratori, ma anche per evitare che gli inquilini siano costretti ad andare alle Poste per il pagamento degli affitti.
Oltre a questo, dopo un confronto che ha già portato a una convergenza di vedute con l’associazione dei locatori Uppi, Sunia, Sicet e Uniat sollevano il tema degli affitti degli studenti universitari e, in generale, dei canoni dovuti per diverse attività commerciali – professionali o di altre categorie – in questo momento sospese: “E’ evidente che occorrerebbe un intervento istituzionale di livello nazionale a sostegno sia degli inquilini che degli affittuari – scrivono Cuccu, Foddai e Baralla – ma in assenza di questo in alcune realtà si stanno firmando accordi privati che, ad esempio, fissano una riduzione momentanea del canone con conseguente comunicazione all’Agenzia delle Entrate per il taglio delle tasse”. L’appello dei sindacati degli inquilini va quindi anche alle associazioni dei proprietari affinché si persegua, con la massima condivisione e senza danno per entrambe le parti, la strada dell’accordo, anche per evitare futuri contenziosi. A questo proposito i sindacati ricordano che i Tribunali hanno sospeso tutti i procedimenti processuali, inclusi gli sfratti e l’esecuzione degli sloggi, e che quindi oltre ai problemi determinati dalla pandemia, senza un intervento istituzionale si aggiungeranno ulteriori problemi.
Per studenti universitari e lavoratori, Sunia Sicet e Uniat sostengono la necessità di risolvere con effetti immediati i contratti di locazione (senza sanzioni o penalità), oppure la riduzione del canone e un congruo compenso di natura fiscale. E ancora, chiedono l’estensione dei benefici previsti dal decreto Cura Italia per le attività commerciali e artigianali, agli studi professionali e alle attività sociali che al momento sono escluse da ogni misura.
“Si tratta di questioni da affrontare con urgenza perché in assenza di interventi specifici si rischia il caos”, concludono Cuccu, Foddai e Baralla ricordando che sul tema è stata chiesta al ministero delle Infrastrutture la convocazione di tutte le organizzazioni degli inquilini e dei proprietari e che fra le proposte verrà avanzata la necessità di incrementare un Fondo Unico per il sostegno affitti.