Call center, oggi il presidio sotto le Prefetture: “Risposte dal governo o sarà sciopero”
Oggi pomeriggio, dalle 14 e 30 alle 16 e 30, davanti alla Prefettura di Cagliari in piazza Palazzo e in concomitanza con manifestazioni simili nelle diverse prefetture d’Italia, si è svolto un presidio – organizzato da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil regionali – dei lavoratori dei call center mobilitati a sostegno della piattaforma unitaria, in concomitanza con l’incontro a Roma fra le segreterie nazionali di categoria e i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico. Fra le rivendicazioni del settore, – che in Sardegna coinvolge circa 10 mila lavoratori – l’estensione delle clausole sociali, il rispetto delle tariffe minime e la lotta al dumping contrattuale e alle delocalizzazioni, l’esigibilità reale degli ammortizzatori sociali, il fondo di solidarietà per la filiera delle Tlc.
Secondo i sindacati la situazione del comparto, nonostante la regolamentazione della clausola sociale e delle tabelle ministeriali sul costo minimo del lavoro in caso di cambio di appalto, continua a registrare situazioni di grande sofferenza e il rapporto con le istituzioni non sempre ha portato ad azioni risolutive.
Da questo derivano le ragioni della mobilitazione che, come prima azione, prevede i presidi davanti alle prefetture ma proseguirà con un pacchetto di ore di sciopero se non si avranno adeguate risposte, a partire dall’incontro a Roma.